Parte oggi una nuova rubrica che, ogni settimana, analizzerà la partita dei Lupi in una speciale "pagella" da zero a dieci, attraverso statistiche, curiosità e voti. Cominciamo con l'analisi di Novara-Avellino.

ZERO - Il Novara si conferma bestia nera dei Lupi tra le mura amiche: in cinque incontri infatti, compreso quello di ieri pomeriggio, i piemontesi hanno conquistato quattro vittorie e un pareggio contro i biancoverdi. Una tradizione tutta a favore dei biancoazzurri.

UNO - Prima partita del nuovo anno, prima gara del girone di ritorno e anche prima sconfitta della ripresa dopo la sosta. Non è stata una giornata positiva per i colori biancoverdi se poi sommiamo anche la prima espulsione di Decarli alla prima ufficiale in maglia avellinese. Prima infine panchina da ex per Calori che non ebbe particolari fortune in Irpinia da allenatore.

DUE - Il numero di reti sufficienti al Novara per ribaltare la partita e portare a casa i tre punti: dopo il vantaggio iniziale di Galabinov l'impressione era che si potesse assistere a un'altra bella affermazione dei Lupi, che invece nella ripresa si sono afflosciati permettendo ai padroni di casa di venir fuori con grinta. Due anche gli esordienti ufficiali: Decarli e Ciano.

TRE - Come i punti che l'Avellino stava portando a casa nel primo tempo e che lo stavano proiettando temporaneamente al secondo posto in solitario, e che invece sono andati totalmente al Novara, lasciando gli irpini a mani vuote.

QUATTRO - I punti che separano ora l'Avellino dal Palermo capolista: per fortuna è stata una giornata avversa a quasi tutte le squadre di vertice, il che ha permesso all'Avellino di mantenere la terza piazza, ma alle spalle accorciano...

CINQUE - I punti di sutura applicati al sopracciglio di Fabbro, subito sfortunato al suo rientro in campo (forzato) per l'infortunio di Izzo. "Peccato che non siano serviti alla classifica" il suo commento umoristico su Twitter.

SEI - Poche le sufficienze nella sfortunata trasferta in terra piemontese: buona la partita di Izzo fino a che l'infortunio lo ha costretto ad alzare bandiera bianca; sufficienza anche per Galabinov autore del gol iniziale, anche se poi si è fatto vedere ben poco. Tanto impegno anche per Castaldo ma stavolta meno concreto del solito.

SETTE - I minuti di recupero effettivi concessi dall'arbitro a fine partita (anche se la lavagna ha mostrato 5) per coprire lo stop del gioco in seguito agli infortuni di Pisacane e Fabbro e le canoniche sostituzioni. Sette minuti in cui i Lupi hanno provato un ultimo assalto nonostante la carenza offensiva nel secondo tempo, ma che purtroppo non ha prodotto alcun risultato.

OTTO - I calci d'angolo battuti dal Novara al cospetto di uno solo biancoverde. E' solo uno dei tanti indicatori della supremazia statistica dei padroni di casa ieri: ben 64% di possesso palla contro il 36% biancoverde; 19 tiri contro 5 (5 in porta da una parte, 2 dall'altra). Insomma non si può dire che la sconfitta sia immeritata...

NOVE - Le reti messe a segno finora da Andrey Galabinov, finora le sue marcature avevano sempre portato punti ad eccezione di ieri, quando il suo iniziale vantaggio, complice una distrazione della retroguardia novarese, non è servita per portare a casa un risultato utile.

DIECI - Ai tifosi dell'Avellino, circa 500, che hanno affollato in massa il settore ospiti del "Piola" complice anche la vicinanza delle varie città del Nord dove tanti irpini sono emigrati. Supporters irpini che hanno stravinto sul piano del tifo, sovrastando i pochi "colleghi" novaresi, e che hanno comunque tributato un applauso alla squadra a fine partita. Encomiabili come sempre.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 26 gennaio 2014 alle 13:00
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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