Due punti in due trasferte e distanza invariata sulla zona playout, lontana sempre quattro punti. Tutto è rimasto uguale, ma quanta fatica a Francavilla Fontana. L'Avellino è sembrato sbiadito, s'è divorato un gol facile facile con Pozzebon, poi si è ritrovato sotto per un episodio sfortunato: il classico tiro della vita che va ad infilarsi beffardamente nella porta avversaria. I lupi hanno patito la mazzata arrivata a fine primo tempo e per almeno 25 minuti nella ripresa ha faticato a carburare, finendo per rischiare almeno due volte il colpo del ko. Quindi l'espulsione di Laezza, che sembrava aver messo la parola fine al match. 

Invece l'ingenuità di Albertini, ma pure la giocata del ritrovato Parisi, hanno consentito all'Avellino di evitare una sconfitta che sarebbe stata troppo pesante da digerire, alla luce del momento di forma della squadra senza vittorie da quasi due mesi, ma soprattutto per lo stato di salute di un ambiente sfiduciato e amareggiato dalla situazione societaria. Chi sperava di aver già toccato il fondo in estate, con la società gestita dal tribunale, una manciata di giovanotti nei primi allenamenti e la scoppola col Catania, è rimasto deluso, perché sembra che ad Avellino non ci sia mai fine al peggio. 

I battibecchi tra soci hanno spostato l'attenzione lontano dalla squadra, che meriterebbe maggiore considerazione e la vicinanza dei suoi tifosi. Erano una sessantina a Francavilla Fontana, mancava la Curva Sud, mai così decisa a portare avanti la sua protesta contro Izzo e Circelli, colpevoli di avere giocato con la passione del popolo biancoverde, con un teatrino andato troppo per le lunghe per essere accettato dalla piazza.

Mentre l'Avellino giocava, perdeva e poi pareggiava con la Virtus Francavilla, l'attenzione dei tifosi era rivolta alla giornata di domani. Izzo ha convocato Circelli e Riccio a Napoli, per risolvere la questione quote e futuro nello studio di un notaio. Se Circelli e Riccio accetteranno o meno l'invito non è dato saperlo e questo genera rabbia e apprensione in una tifoseria infuriata per essere stata maltrattata ancora dal proprietario di turno. 

Domani bisogna assolutamente mettere la parola fine a questa assurda e triste telenovela. E' una frase scontata, ma mai così giusta: l'Avellino e i tifosi irpini meritano di tornare a sorridere, di esultare per una vittoria e di disperarsi per una sconfitta. Basta tribunali, udienze, esposti, ricorsi, diatribe interne e il rischio di far scomparire il calcio in città a causa di imprenditori senza scrupoli che giocano con il fuoco e con la passione della gente

Sezione: Editoriale / Data: Dom 09 febbraio 2020 alle 22:22
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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