18 settembre 2011, terza giornata del campionato. I biancoverdi ospitano in casa la Tritium, squadra di Trezzo sull’Adda neopromossa in Lega Pro Prima Divisione dopo essere stata la mattatrice del proprio girone nella stagione conclusasi qualche mese prima.
Anche l’Avellino è neopromosso in Lega Pro Prima Divisione ma con un percorso meno lineare: perdente ai playoff contro il Trapani di Roberto Boscaglia alla fine viene ripescata e inserita nell’organico della categoria superiore.
La partita finirà con il risultato di 1 a 2 a favore della squadra abduana grazie alla doppietta di Enrico Bortolotto a cui risponde Gianluca De Angelis a segnare il gol della bandiera per gli irpini.
Quella sconfitta, deludente per alcuni, è anche l’inizio della propria storia in biancoverde per qualcuno.
Sulla fascia sinistra Mister Bucaro butta dentro dal primo minuto un giovane calciatore appena arrivato in compartecipazione dall’Atalanta.
Alto almeno un metro e ottanta si fa fatica a immaginare che quel giovane terzino possa arrivare davvero a pesare settanta kg e a completare l’identikit del giovane in rampa di lancio un filo di barba per dare l’idea di essere più maturo rispetto ai suoi vent’anni ancora da compiere.
Esordisce così Davide Zappacosta con l’Avellino, settantuno minuti più che positivi nonostante la sconfitta e con un assist sfiorato: è il ventottesimo del primo tempo e una sua sgroppata sulla fascia si conclude con un bel cross in mezzo per De Angelis che non ci arriva per un soffio, un gol sarebbe stato meglio ma in ogni caso nonostante la sconfitta la personalità di questo giovane che l’anno prima giocava nell’Isola Liri non mancò di stupire tutti i presenti allo stadio Partenio.
In quell’Avellino di inizio anni Dieci esordirà anche un altro calciatore in arrivo dall’Atalanta, tal Nicola Malaccari, che arrivò ai piedi del monte Terminio con molte più fanfare e aspettative rispetto al terzino originario di Sora.
La storia però ci dirà che mentre Malaccari dopo un solo anno comincerà un’infinita girandola di prestiti il nostro diventerà in breve tempo una colonna portante della compagine biancoverde.
A Davide basta il girone di andata per prendersi la titolarità della fascia destra e non lasciarla più per tutta la sua carriera coi lupi: ventisette presenze la prima stagione e ventotto tra tutte le competizione nella seconda stagione dove partecipa da protagonista alla promozione in Serie B dell’Avellino.
L’anno della promozione oltre che a mettere in bacheca i primi trofei per l’esterno basso sorino – vincente anche della Supercoppa di Lega della Prima Divisione – è anche il suo anno di esordio nel giro delle nazionali giovanili italiane. Schierato come ala viene lanciato in campo da mister Di Biagio il 5 settembre 2013 negli ultimi quindici minuti di partita dimostrando le consuete doti atletiche e aerobiche ma non riuscendo comunque a impedire la sconfitta degli azzurrini.
La storia in nazionale di Zappacosta da quell’esordio sarà abbastanza altalenante tra mancate convocazioni e un susseguirsi di CT che non volevano credere in lui, con il rimpianto della mancata convocazione per una delle più grandi e inaspettate vittorie degli ultimi anni nelle competizioni internazionali; stiamo ovviamente parlando del trionfo azzurro nell'Europeo 2020, con la nazionale italiana vittoriosa a Wembley contro la fortissima Inghilterra di Maguire, Kane e Sterling.
Tornando all’Avellino la stagione della svolta definitiva è quella della B, stagione che Davide decide anche di imprimere sulla sua pelle in maniera definitiva con un tatuaggio: 05-05-2013, la data della promozione in B della squadra che lo ha lanciato definitivamente nel calcio dei professionisti.
L’approccio con la serie B è di quelli da sogno: gol e vittoria all’esordio nella categoria, su assist di Galabinov. Per lui quasi 3000 minuti giocati in tutta la stagione oltre che due gol e un assist a dimostrazione di un ruolo ormai di primo piano nella rosa degli Irpini.
Ovviamente la buona stagione in Serie B accende l’attenzione dalla categoria superiore. A spuntarla è l’Atalanta che riporta a casa nella stagione 2014-2015 l’esterno ciociaro.
Da lì la carriera del calciatore giramondo: Torino e Chelsea le più importanti, in particolare la squadra inglese dove “Zappercosta” si porta a casa la soddisfazione di un gol all’esordio in Champions League e la vittoria di una Europa League da comprimario.
Ora, all’età di trent’anni e dopo essere tornato di nuovo all’Atalanta, il calciatore sembra pronto a una nuova avventura con sicuramente sempre nel cuore il ricordo di quella incredibile promozione con l’Avellino, per sempre impressa sulla sua pelle.
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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