Un film visto e rivisto purtroppo. L'Avellino non riesce a dare quella continuità di vittorie che in questo momento servirebbe per poter dare una svolta a questa stagione e lanciare il rush finale. Col Monterosi si esce con i soliti rimpianti, le solite considerazioni amare. Pazienza parte con il 4-3-3. Primo tempo di assoluto spessore per l'Avellino, tra i migliori stagionali. Al 10' Patierno sblocca la gara, al termine di una azione corale davvero stupenda. Avellino che se ha una colpa è quella di non aver chiuso i conti nei primi 45 minuti, quando poteva fare almeno tre gol ai padroni di casa. Sempre Patierno spreca una buona opportunità, poi Sgarbi nel finale viene fermato dal portiere di casa. Insomma, diverse palle gol per i lupi. I primi segnali di un pomeriggio che può trasformarsi in amaro arrivano intorno al 35'. Prima tegola, si ferma Patierno dopo uno scatto. Da valutare le condizioni del bomber pugliese, sembrato in buona forma in questo primo tempo, ma un guaio muscolare lo manda ko e viene sostituito da Gori. 
Nella ripresa, un buon Monterosi ricomincia bene, è bravo Ghidotti a salvare su Scarsella, su un colpo di testa. La seconda tegola de lupi è il giallo ad Armellino, diffidato, salterà Cerignola. 

Pazienza, a metà ripresa, passa al 3-5-2, provando a tenere il campo diversamente. Avellino che sembra avere la gara in pugno, rischiando poco, ma non riuscendo a trovare la seconda rete. E infatti, a 10 minuti dalla fine, accade l'imponderabile, con il doppio giallo a De Cristofaro che lascia i lupi in 10.
Giallo che costa caro. Il Monterosi ci crede, si schiera con tre attaccanti e riesce a trovare la rete. Gol che arriva al minuto 86. E' il gigante Vano a gelare il Bonolis (completamente biancoverde). Una beffa assurda, per i lupi, che erano ad un passo dal secondo posto e dal -4 momentaneo dalla Juve Stabia. Ora le vespe hanno la chance di allungare di nuovo e lo stesso Benevento staccare i lupi dalla rincorsa al secondo posto. Atteggiamento da rivedere quello del secondo tempo, davvero abulico. Da capire se è una questione di testa o fisica, quella che ha fatto sì che si è visto un Avellino dai due volti. 
Anche i cambi, evidentemente, sono finiti nel mirino della critica, come la solita gestione difficile delle gare. Pazienza finisce sul banco dell'imputato. 
Da dove ripartire? Da poche certezze, dai tifosi, sempre strepitosi, con quasi 800 a seguire i lupi a Teramo. 

La testa va ovviamente già a Cerignola, domenica prossima, altra gara delicata, altra trasferta, dove l'Avellino si presenterà senza gli squalificati Armellino e De Cristofaro (emergenza a centrocampo quindi) e da valutare Patierno, la cui uscita è stata decisiva. Patierno era in partita, presente, determinato, mandato ko da un problema muscolare. Da recuperare poi Gori, non entrato in partita, abulico, quasi assente. 
Insomma, questo pareggio, rischia di poter lasciare davvero il segno. Avellino che esce col boccone amaro sul groppone e le ossa rotte da Teramo. 
 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 25 febbraio 2024 alle 20:55
Autore: Marco Costanza
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