E’ ufficiale: i tifosi dell’Avellino hanno perso la pazienza.

Se n’è accorto Luigi Izzo, contestato aspramente da una delegazione della Curva Sud presente al Comune di Avellino, luogo deputato per l’incontro tra il Sindaco Gianluca Festa e l’imprenditore di Montesarchio, il quale con un'altra supercazzola ha provato a eludere le domande della stampa, senza riuscire, però, a divincolarsi dalla morsa di alcuni esponenti del tifo organizzato, giunti al quarto turno di sciopero del tifo.

Izzo ha ascoltato impietrito, evidentemente privo di argomenti per contraccambiare le accuse. Il faccia a faccia è terminato con urla di rabbia e disperazione, per una vicenda che si trascina stancamente da quasi due mesi, nel corso dei quali si sono visti pochissimi fatti (il pagamento degli stipendi a febbraio), tante chiacchiere e troppi comunicati stampa campati in aria.

Pure la notizia dell’interesse di Angelo D’Agostino non ha sortito gli effetti sperati. Izzo pensava di aver calato l’asso sul tavolo, ma è rimasto spiazzato dalla reazione inviperita della tifoseria irpina, presente in poche unità, ma sicuramente testimoni del parere dell’intera collettività: fosse per i sostenitori biancoverdi invierebbe volentieri Izzo e Circelli lontano da Avellino e soprattutto lontano dall’U.S. Avellino.

Ad oggi si sa che D’Agostino è interessato al 50% delle quote della “squadra Izzo”, che Circelli è aperto al dialogo, potrebbe cedere le sue quote, ma anche raddoppiare acquistando quelle del socio rivale. E, arrivati a questo punto, l’ultima soluzione appare come la più plausibile, altrimenti l’amministratore, di comune accordo con Salvatore Di Somma, non avrebbe rifondato il settore giovanile a poche giornate dal termine della stagione regolare. Riflettiamoci.

E' stato questo un altro attacco alla gestione Martone. A proposito: il direttore generale dimissionario si è presentato in qualità di accompagnatore di Luigi Izzo, ma non ha rilasciato dichiarazioni. All’incontro c’era pure Renato De Lucia, l’unico della “squadra Izzo” ad aver mosso un dito nelle ultime due settimane, mentre il giovane imprenditore di Montesarchio piombava nel silenzio più totale.

La giornata ha lasciato i soliti interrogativi. Circelli sarà disposto a fare coppia con D’Agostino? Sarà disposto a cedere le sue quote all’editore di Montefalcione qualora lo formulasse un’offerta concreta? Chissà. Il rischio è di ritrovarsi ancora una società spaccata in due metà, con Circelli da una parte e D’Agostino dall’altra, a patto che quest’ultimo sia ancora interessato a impelagarsi in una situazione che potrebbe degenerare ulteriormente nei prossimi giorni.

Intanto in occasione di Avellino-Paganese, accanto a Circelli, oltre al suo legale Todaro, c’era Giovanni Palma, ex vice-presidente della Juve Stabia, proprietario del Sora, nonché uno degli “eliminati” alla corsa per la rinascita dell’Avellino nell’estate 2018 (faceva parte di una cordata partenopea con Gianni Improta uomo immagine).

E’ evidente che Circelli sia alla ricerca di uno o più soci con cui condividere il finale di stagione e dividere le incombenti e ingenti spese da qui al 30 giugno. E questo fa riflettere sull’agonia di una squadra che, dopo aver blindato la salvezza, avrebbe meritato un lieto fine alla pessima storiella firmata Izzo-Circelli.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 26 febbraio 2020 alle 22:11
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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