Esordio migliore sulla panchina dell'Avellino, Carmine Gautieri, non poteva desiderarlo. Certo, magari meno sofferenza nel finale e una gara da chiudere prima, ma l'importante era la vittoria, per esordire al massimo e per regalare all'ambiente biancoverde un po' di serenità, dopo una settimana non facile e rilanciare la rincorsa al primo posto, obiettivo confermato dalla proprietà nella conferenza stampa di presentazione di pochi giorni fa.
Un Avellino non bellissimo nel primo tempo, troppi errori, troppa frenesia e un po' di tensione, con Gautieri, anche a causa delle assenze pesanti, che si è affidato al 3-5-2, modulo che magari non era nei suoi piani iniziali, visto che ha nel 4-3-3 il suo marchio di fabbrica, ma che comunque, per le emergenze, va più che bene. E se arriva la vittoria, ancora meglio.
Con l'Andria schierata con quasi tutti gli effettivi, a difesa della propria porta, con una doppia linea difficile da sfondare, l'Avellino nel primo tempo ha faticato e non poco a superare la retroguardia pugliese, arroccata a trincerare la propria porta, e pronta a ripartire in velocità. Nella ripresa, una volta che Kragl ha sbloccato la contesa, grazie alla alla fortuna con l'errore del portiere, è giusto dirlo, si è visto un Avellino anche bello, con buone trame offensive, un Kanoute al solito devastante e anche Plescia entrato con una buona personalità e desideroso di trovare il gol.
L'unico vizio, già visto in passato, è stato quello di non aver chiuso la gara, anche a causa della sfortuna, con un palo clamoroso di Kanoute. Questa volta non è arrivata la beffa finale, anzi, l'Avellino ha trovato un meritato raddoppio dagli undici metri con Plescia che ha così ritrovato anche la gioia del gol. Tre punti importanti per Gautieri, che parte con tanta autostima e con il sorriso sul volto, per un campionato che è ancora tutto da scrivere.
Infatti, se Braglia diceva che il campionato era riaperto dopo il ko di Catanzaro, e chiuso martedì scorso dopo Francavilla, questa sera, guardando un po' la classifica, qualcosa lassù si è mossa, soprattutto dopo il secondo clamoroso tonfo interno di fila del Bari, che dopo il ko con il Messina cade rovinosamente con un'altra neopromossa, il Campobasso che si è imposto al San Nicola. Campionato riaperto certamente per il Catanzaro, che si porta a -4 dai pugliesi, l'Avellino è lì, a -7, a rimpiangere le occasioni sprecate certamente, ma anche con la consapevolezza che recuperando elementi fondamentali, al momento assenti, può giocarsela con chiunque, per qualsiasi obiettivo.
Ora si guarda avanti. Martedì test non facile a Latina, ennesimo tour de force, con i pontini in gran forma, soprattutto in casa. Servirà un Avellino affamato, cattivo, determinato, per strappare i 3 punti in terra laziale e dare continuità a questo successo con la Fidelis Andria.
I lupi intanto si godono il fattore Kra-GOL, primo gol stagionale per il tedesco, e il ritorno al gol di Plescia, che possono essere due jolly per questa fase finale di campionato per i lupi.
Un Avellino non bellissimo nel primo tempo, troppi errori, troppa frenesia e un po' di tensione, con Gautieri, anche a causa delle assenze pesanti, che si è affidato al 3-5-2, modulo che magari non era nei suoi piani iniziali, visto che ha nel 4-3-3 il suo marchio di fabbrica, ma che comunque, per le emergenze, va più che bene. E se arriva la vittoria, ancora meglio.
Con l'Andria schierata con quasi tutti gli effettivi, a difesa della propria porta, con una doppia linea difficile da sfondare, l'Avellino nel primo tempo ha faticato e non poco a superare la retroguardia pugliese, arroccata a trincerare la propria porta, e pronta a ripartire in velocità. Nella ripresa, una volta che Kragl ha sbloccato la contesa, grazie alla alla fortuna con l'errore del portiere, è giusto dirlo, si è visto un Avellino anche bello, con buone trame offensive, un Kanoute al solito devastante e anche Plescia entrato con una buona personalità e desideroso di trovare il gol.
L'unico vizio, già visto in passato, è stato quello di non aver chiuso la gara, anche a causa della sfortuna, con un palo clamoroso di Kanoute. Questa volta non è arrivata la beffa finale, anzi, l'Avellino ha trovato un meritato raddoppio dagli undici metri con Plescia che ha così ritrovato anche la gioia del gol. Tre punti importanti per Gautieri, che parte con tanta autostima e con il sorriso sul volto, per un campionato che è ancora tutto da scrivere.
Infatti, se Braglia diceva che il campionato era riaperto dopo il ko di Catanzaro, e chiuso martedì scorso dopo Francavilla, questa sera, guardando un po' la classifica, qualcosa lassù si è mossa, soprattutto dopo il secondo clamoroso tonfo interno di fila del Bari, che dopo il ko con il Messina cade rovinosamente con un'altra neopromossa, il Campobasso che si è imposto al San Nicola. Campionato riaperto certamente per il Catanzaro, che si porta a -4 dai pugliesi, l'Avellino è lì, a -7, a rimpiangere le occasioni sprecate certamente, ma anche con la consapevolezza che recuperando elementi fondamentali, al momento assenti, può giocarsela con chiunque, per qualsiasi obiettivo.
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