Sarebbe stato un successo comunque, in caso di vittoria, pareggio o sconfitta. Sarebbe stato comunque un inizio magico, inaspettato, una partenza che nessuno probabilmente si sarebbe immaginato per un Avellino partito con gli sfavori non dei pronostici, ma dei suoi tifosi. Questo va detto. E ora chiudere così questo tour de force e arrivare alla sosta in questa posizione di classifica è certamente qualcosa di molto gustoso che fa pensare a un Avellino protagonista soprattutto quando rientreranno le bocche da fuoco là davanti. E il pubblico biancoverde ha mostrato grande serenità, grande gioia, nel vedere i propri beniamini portare così in alto l’Avellino, anche se siamo solamente a una fase embrionale del torneo. 

Facendo un passo indietro, il ko di Frosinone al di là dei limiti degli irpini ha mostrato una squadra veramente forte, da piani alti di classifica; il pareggio di Modena, poi, ha acquisito un valore ancora più corposo dopo l’avvio dei canarini di Sottil che è stato a tratti devastante. Insomma, questo Avellino è veramente una squadra di belle speranze. Un occhio attento al minutaggio, giovani che non sembrano giovani, ma che ti consentono di poter guadagnare qualcosa di importante (che non guasta mai) rendendo anche bene. L’impatto con la piazza è stato retto perfettamente. Fontanarosa, un super Missori, un Kumi sempre più in crescita ne sono l’esempio lampante. E poi ci sono i veterani come Palmiero, lo stesso Simic, Biasci una certezza e i Sounas e Lescano che si sono ritagliati il proprio spazio. Opera di un Biancolino delizioso in questa prima fase, capace di cucire addosso alla squadra un bell’abito, cambiando il 4-3-1-2 e dimostrandosi di non essere integralista. A lui vanno fatti i complimenti, così come al suo staff. 

La partita di oggi poi, consegna comunque una squadra più che mai viva anche se il primo tempo è stato di sofferenza e forse anche di un pizzico di stanchezza in alcuni uomini come Palmiero e Biasci che nel finale si divora due occasioni limpide insieme a Kumi e al salvataggio su Simic. È un pari che comunque mette tutti d'accordo, anche chi voleva i tre punti a tutti i costi.

Ora un po’ di riposo e testa alla Juve Stabia, un derby che nessuno vorrà perdere quello del 18 ottobre allo stadio Menti, un derby che potrebbe riabbracciare anche Gennaro Tutino e perché no, Patierno e Rigione. Giocatori importantissimi per il campo e lo spogliatoio, senatori di un gruppo che ha una mentalità veramente vincente e che vuole dare fastidio a tutte le squadre, grandi o piccole che siano di questa categoria. Va benissimo così Avellino!

Sezione: Editoriale / Data: Sab 04 ottobre 2025 alle 18:49
Autore: Redazione Avellino
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