"L'Avellino non dovrà vincere tutte le partite". Per carità, mister Graziani, nessuno ha mai chiesto questo sin dall'inizio. Ad Avellino si è intenditori. E se è vero che siamo 50mila allenatori, il triplo contando anche la pronvincia, è pur vero che non siamo ingenui e superficiali. Si sa che il campionato di Serie D è duro. Si sa che contro i biancoverdi tutti faranno la partita della vita e si sa, mister, che l'Avellino è partito con un mese di ritardo. E si sa anche che la palla è rotonda e può capitare di pareggiare e di giocare poco bene contro una squadra che ha un punto in classifica come l'Anagni. Nessuno ne ha fatto un dramma, tranne il mister stesso, che in conferenza ha fatto e sfatto parlando di atteggiamento arrogante dei giocatori, degli stessi che non sono fenomeni altrimenti non sarebbero stati liberi al 20 di agosto, salvo poi dire che non li cambierebbe con nessuno al mondo. E va bene così, nonostante la contraddizione che perdoniamo al tecnico dell'Avellino, che intanto ha portato dopo quattro giornate gli irpini in testa alla classifica del Girone G, ha riportato insieme alla società e ai calciatori entusiasmo in una piazza calcisticamente ormai abbattuta. Nessun muso lungo, nessun naso storto per il pareggio contro l'Anagni. Chi ha visto la partita ha avuto modo di accorgersi dell'atteggiamento provocatorio degli avversari, sempre per terra alla ricerca della perdita di tempo. E chi ha visto il match ha avuto modo anche di capire che i biancorossi hanno disputato una buona gara meritando ai punti qualcosina in più del pareggio.

Ma ciò che conta è che l'Avellino sia uscito indenne dalle mura amiche. Piccola osservazione: i lupi probabilmente si possono etichettare squadra da trasferta. 7 reti in due gare e sei punti, al contrario delle tre reti e dei quattro punti racimolati al Partenio-Lombardi. Stando alla gara, l'infortunio di De Vena ha complicato terribilmente le cose, perchè il numero 10 ex Casertana è fondamentale per la formazione irpina. L'arbitraggio, poi, ci ha messo del suo. Ma lo stop arrivato potrebbe essere anche salutare a questo punto del campionato, in modo tale da tornare subito con i piedi per terra per non sentirsi troppo "l'Avellino" e quindi lo squadrone da battere, perchè in questo modo di semafori rossi ce ne sarebbero davvero tanti. Nota lieta ancora Sforzini, al terzo centro in altrettante partite. Risposte, ormai, non deve più darne. Domenica arriverà il Cassino, sempre al Partenio-Lombardi, nel primo vero big match, dove l'Avellino potrà dimostrare di che pasta è fatto contro una probabile diretta concorrente.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 01 ottobre 2018 alle 00:52
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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