Proviamo questa volta a ripartire dai segnali positivi che arrivano da Catanzaro, nonostante l'eliminazione in Coppa. Proviamo a ripartire dalla reazione che la squadra ha messo in campo, rimontando ben tre gol al Catanzaro, la squadra che sta dominando il campionato, e dalla voglia di far sua la partita fino all'ultimo, fino ai calci di rigore. Che si sa, sono una lotteria e possono premiare indistintamente l'una o l'altra squadra. L'Avellino paga gli errori dal dischetto di Tito e Franco, pur avendo iniziato bene con il primo tiro parato da Forte, ma esce a testa alta dal Ceravolo. Resta il rammarico per una Coppa che poteva significare un pass importante in vista dei playoff, ma se si attendevano risposte dopo la sconfitta intenra con il Giugliano, queste sono arrivate.

Non subito certo, la partenza dell'Avellino a Catanzaro non ha convinto, squadra troppo timida e compassata, non ha creato quasi nessuna palla gol e non si è visto quel fuoco negli occhi che forse ci si aspettava dopo la batosta interna di domenica scorsa. E il gol del Catanzaro sembrava far presagire un'altra partita storta. Invece il gran gol di Kanoute, una fiammata sul finire di prima frazione bisogna ammetterlo, ha riacceso la squadra. Che nel secondo tempo ha giocato con un altro atteggiamento, ha risposto subito al nuovo vantaggio del Catanzaro e ha creato qualche occasione in più. Ma a livello caratteriale bisogna anche ammettere che l'Avellino ha sempre reagito: ha reagito in casa contro il Catanzaro stesso recuperando due gol, ha reagito a Foggia sotto di una rete, ha reagito anche contro il Giugliano ma sulla sua strada ha trovato un super Sassi. Il problema è che l'Avellino deve passare sempre in svantaggio prima di reagire. E soprattutto passa in svantaggio, il che vuol dire che subisce troppi gol: anche a Catanzaro si sono prese segnature evitabili, il primo e il terzo gol in fotocopia, con la difesa troppo schiacciata sull'ultima linea e il centrocampo che non è arretrato a difendere sugli uomini liberi fuori area.

Ci sono sicuramente dei limiti, c'è ancora tanto da lavorare ma come dicevamo proviamo a ripartire dagli aspetti positivi. Il carattere e il cuore ci sono, oggi si sono riscoperti anche Kanoute e Murano: il primo è tornato in piena forma, ha realizzato un gran gol, ha servito a Casarini l'assist del 3-3, si è mosso tanto partendo da punta centrale ma cambiando spesso posizione. Il migliore in campo e un jolly d'attacco che però rende meglio quando parte largo, sfruttando la sua velocità. Murano si è sbloccato con un gran gol ma sembra sempre un attaccante triste, non ha esultato dopo la rete, quasi come fosse un fatto casuale, mentre dovrebbe prendere coraggio e autostima da queste giocate per uscire da questa crisi. Deve ripartire da qui, perché fino ad allora purtroppo stava deludendo ancora, per fidarsi maggiormente delle sue giocate.

Purtroppo ci sono anche delle note stonate: i troppi errori, sia in fase di impostazione sia difensiva, la prestazione sottotono di Trotta, che ha dato tanto a livello di impegno fisico ma ha sbagliato almeno due gol che qualche anno fa avrebbe segnato senza problemi; l'equivoco Franco, che purtroppo continua a deludere. Se però questa partita doveva servire a trovare risposte dopo il Giugliano, queste sono arrivate. Il fatto che fosse posizionata a metà strada tra il derby perso in casa e la trasferta di Picerno da un lato era uno svantaggio, vedi il dispendio energetico che di fatto c'è stato e i nuovi infortuni, quello di Garetto nel prepartita e quello di Ricciardi. Ma è servito anche a dare nuova carica alla squadra, che ha potuto giocare una nuova partita e ricevere fiducia dal risultato e dalla prestazione per affrontare con rinnovato entusiasmo e convinzione la partita di Picerno.

Perché ora, senza la coppa, la testa va tutta al campionato, dove i 4 punti di distacco dalla zona playoff non sono incolmabili, ma bisogna ripartire dal carattere messo in campo a Catanzaro. Magari con qualche errore in meno. E arrivare al meglio possibile al mercato di gennaio, dove questa squadra dovrà essere necessariamente rinforzata in tutti i reparti, eliminando qualche equivoco di troppo che non sta rendendo come si si sarebbe attesi.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 16 novembre 2022 alle 20:50
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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