Questa vittoria avrebbe meritato uno scenario diverso, festa sugli spalti, l'abbraccio collettivo a una squadra che ha raggiunto il traguardo dei 40 punti con otto giornate di anticipo sulla chiusura del campionato. Nonostante una partenza ad handicap, un cambio di allenatore, due cambi societari, tre proprietà diverse. E quindi polemiche, paure, incertezze sul futuro, due volte il mercato bloccato, l'alternarsi di direttori sportivi. 

Eppure Capuano è riuscito a tenere insieme i vari pezzi di un vaso lesionato, crepato, più volte sul punto di rompersi. L'allenatore di Pescopagano è l'artefice di un risultato che in tanti speravano a inizio campionato, ma che in pochi pensavano di raggiungere prima dell'ultima giornata della stagione regolare. L'Avellino è a più 8 sul Picerno, ha 22 punti in più del Rende penultimo e attualmente staziona al decimo posto della classifica, che significa playoff.

Merito di Capuano, certo, ma anche dei calciatori, capaci di allontanarsi dalle polemiche, dai litigi tra soci, bravi nell'unirsi in un corpo unico resistendo alle intemperie. E ora sono lì, a godersi una salvezza ipotecata, che tra un paio di giornate al massimo potrebbe diventare aritmetica. Un applauso a tutti loro, quello che la Curva Sud e gli altri settori avrebbe sicuramente riservato dopo la vittoria sulla Ternana. Non è stato possibile, a causa di questo nemico comune da sconfiggere a ogni costo. 

Avrebbe meritato una bella cornice di pubblico anche Angelo D'Agostino e i tre sponsor irpini che lo affiancheranno in questa avventura. Il neo-presidente ha stretto collaborazioni importanti, ha fatto sentire la sua presenza e l'affetto ai calciatori e allo staff tecnico, nonostante le porte chiuse, restituendo certezze e ottimismo alla squadra e all'intera provincia, che mai come in questo momento ha bisogno di buone notizie

Sezione: Editoriale / Data: Dom 08 marzo 2020 alle 20:33
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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