Avellino e Catanzaro lasciano la sfida tra deluse mantenendo lo stato di convalescenti: si pensava che chi avesse vinto avrebbe potuto rilanciare le proprie ambizioni, infliggendo la prima sconfitta all'altra, ma in realtà entrambe hanno confermato i rispettivi problemi. Due squadre incapaci di vincere ci sono riuscite entrambe una sola volta in questa stagione, il Catanzaro all'esordio, l'Avellino domenica scorsa e di far male, e il verdetto non poteva che essere un insipido 0-0. Si è visto poco infatti nella sfida tra due formazioni partite per provare a vincere il campionato, si è viaggiato su un sostanziale equilibrio rotto solo da fiammate estemporanee: l'occasione di Verna fermata da Forte e poi salvata sulla linea da Bove, la traversa di D'Angelo nel secondo tempo. E poco altro. Per entrambe il quinto pareggio in 6 partite, per il Catanzaro addirittura il quinto di fila. Entrambe restano imbattute ma entrambe continuano ad avere un problema cronico di attacco.
I numeri dicono che l'Avellino ha tra i peggiori reparti offensivi della categoria con soli 3 gol segnati in 6 partite, insieme a Picerno e Vibonese. Ma ha la miglior difesa con soli 2 gol subiti. Ed è come si diceva tra le 4 formazioni ancora imbattute in campionato. Non va meglio al Catanzaro che ha 5 gol segnati e 3 subiti. Due squadre molto simili che difatti stasera si sono annullate. O meglio, più che annullate, sarebbe più giusto dire che nessuna è riuscita a superare l'altra, e di conseguenza a superare i propri problemi interni.
E come se non bastasse la scarsa vena realizzativa delle punte, Braglia si è ritrovato anche a dover fare i conti con le contemporanee assenze di Kanouté, Di Gaudio, Micovschi e Plescia. Giocoforza ha dovuto schierare un 3-5-1-1 con Mastalli a supporto di Maniero. Troppo poco per impensierire il Catanzaro, troppo poco soprattutto in un periodo in cui Maniero sembra la brutta copia di sé stesso, un pesce fuor d'acqua stasera, mai in partita. Tardivi gli ingressi di Gagliano e Matera, ma il problema come abbiamo sottolineato più volte è la mancanza di una prima punta alternativa a Maniero. Con quest'ultimo che stenta, non c'è nessuno che possa fare le sue veci e il campo lo sta dimostrando.
Le distanze dalle prime piazze ora cominciano ad allungarsi: con una vittoria l'Avellino avrebbe Turris e Juve Stabia al quinto posto, invece resta ai lembi della zona playoff e ora a -6 dal Bari capolista. A +3 sulla zona playout. Di certo non l'inizio che ci si aspettava, neanche il ritorno della Sud e i 3 mila del Partenio sono riusciti a risvegliare l'Avellino da questo sonno profondo. Ci si riproverà domenica prossima contro il Monterosi, per mantenere quantomeno un piazzamento playoff, e sperare a questo punto oltre che nel recupera degli infortunati che dal mercato di gennaio possa arrivare un'altra prima punta che faccia rifiatare Maniero.
I numeri dicono che l'Avellino ha tra i peggiori reparti offensivi della categoria con soli 3 gol segnati in 6 partite, insieme a Picerno e Vibonese. Ma ha la miglior difesa con soli 2 gol subiti. Ed è come si diceva tra le 4 formazioni ancora imbattute in campionato. Non va meglio al Catanzaro che ha 5 gol segnati e 3 subiti. Due squadre molto simili che difatti stasera si sono annullate. O meglio, più che annullate, sarebbe più giusto dire che nessuna è riuscita a superare l'altra, e di conseguenza a superare i propri problemi interni.
E come se non bastasse la scarsa vena realizzativa delle punte, Braglia si è ritrovato anche a dover fare i conti con le contemporanee assenze di Kanouté, Di Gaudio, Micovschi e Plescia. Giocoforza ha dovuto schierare un 3-5-1-1 con Mastalli a supporto di Maniero. Troppo poco per impensierire il Catanzaro, troppo poco soprattutto in un periodo in cui Maniero sembra la brutta copia di sé stesso, un pesce fuor d'acqua stasera, mai in partita. Tardivi gli ingressi di Gagliano e Matera, ma il problema come abbiamo sottolineato più volte è la mancanza di una prima punta alternativa a Maniero. Con quest'ultimo che stenta, non c'è nessuno che possa fare le sue veci e il campo lo sta dimostrando.
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