Il titolo del punto di questa settimana è riferito alla classifica del campionato di serie B: a sei giornate dalla fine non si era mai vista una tale bagarre in zona playoff, favorita forse dall'allargamento a otto squadre. Tutte possono ancora ambire alla coda spareggi di giugno, da Latina e Crotone, rispettivamente terza e quarta che oggi hanno perso contro Palermo e Avellino, al Pescara 14esimo ma distante 5 punti dalla zona spareggi. Ecco perché la vittoria casalinga dell'Avellino di oggi assume un valore ancor più importante. Importante perché pone fine alla crisi di risultati (solo due vittorie prima di oggi, una in casa e una fuori) e riporta i Lupi nuovamente in zona playoff; importante perché dà un segnale importante alle altre pretendendi, e cioè che l'Avellino non è "bollito"; importante perché restituisce morale e tenacia all'intero ambiente in vista del rush finale.

Probabilmente tutto sarà deciso all'ultima giornata, ovvero a Padova per quanto riguarda l'Avellino, visto il grande rimescolamento che ogni settimana si verifica in classifica viste anche le ridotte distanze tra le squadre. Solo a 52 punti ci sono Siena, Avellino e Trapani, e oggi una di queste sarebbe fuori dai playoff in quanto nona nella classifica avulsa. Un finale avvincente da vivere tutto di un fiato quindi.

Ma i segnali che si sono visti oggi sono incoraggianti: contro uno dei migliori attacchi del campionato l'Avellino ha subìto veramente poco, ha fatto la gara per quasi tutti i novanta minuti e avrebbe potuto rendere il risultato più rotondo se Galabinov avesse sfruttato prima una delle tante palle gol avute a favore. Alla fine si conteranno nove tiri in porta da parte dei biancoverdi, se i Lupi non avessero portato a casa i tre punti ci sarebbe stato solo da mangiarsi le mani e anche i gomiti per le tante occasioni sprecate (un paio anche da Castaldo). Ecco se vogliamo analizzare un punto sul quale continuare a lavorare è la difficoltà cronica a sfruttare le occasioni da gol che si riescono a costruire, se in pieno recupero Crisetig non avesse regalato a Galabinov la palla del 2-0 si starebbe parlando ancora di un risultato risicato e si sarebbe evitata la grande sofferenza nel finale. E' vero che per la seconda volta consecutiva l'Avellino segna due gol e per la prima volta da gennaio capita in casa, ma bisogna imparare a essere più cinici per vincere anche partite in cui le palle gol non saranno più 9 ma magari 2-3.

Intanto godiamoci questo ritorno alla vittoria e una squadra nuovamente fresca e tonica, ora il futuro si può guardare con maggior ottimismo. Ricordando, obbligatoriamente, ancora una volta che l'Avellino è già salvo e questo è di fatto già un grandissimo traguardo.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 26 aprile 2014 alle 17:21
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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