Prima storica vittoria della Viterbese sull'Avellino al Partenio. I leoni laziali bissano il successo dell'andata, facendo un balzo in avanti importante in ottica salvezza, inguaiando invece un Avellino abulico, si può dire non sceso in campo il primo tempo, regalato praticamente a Marotta e compagni che hanno ringraziato e portato a casa i 3 punti. Se a Cerignola, dove l'Avellino ha perso meritatamente, ci si era aggrappati agli alibi dell'arbitraggio e all'episodio che aveva condizionato poi la gara, sul 2-1, con la Viterbese c'è poco da dire. Certo, l'arbitraggio di oggi non è stato perfetto, ma non ha inciso su nulla stavolta. 
Avellino assente, con un approccio da film horror. Pronti via, papera di Pane su tiro di Marotta e 1-0 laziale. Reazione che non arriva, e al 16' raddoppio ospite con un calcio di rigore, segnato ancora da Marotta, che a dispetto dei 36 anni, ha fatto ammattire la difesa avellinese. E se non fosse per un fuorigioco, staremmo a parlare anche di un 3-0 ospite e tripletta del bomber della Viterbese. 
Avellino nervoso, Trotta è tornato quello opaco visto prima di Potenza, Marconi poco servito, ha provato con qualche tiro da fuori e poco altro. Ha provato a fare qualcosa Russo, a sinistra, ma poca roba, con un Tito non al massimo e si è visto. 
Difesa invece da film horror, Moretti e Auriletto in netta difficoltà sugli attacchi della Viterbese, che in ogni occasione poteva colpire nella ripartenze. 
Rastelli inserisce Kanoute all'intervallo per evanescente Trotta, qualcosa cambia. Avellino anche sfortunato, una traversa colpita da Moretti, un rigore non dato che sembrava esserci. Il sussulto per far tremare i leoni ospiti non arriva e la gara si spegne come vuole la Viterbese, con gioco spezzettato e perdite di tempo per un Avellino che esce tra gli assordanti e giusti fischi del Partenio Lombardi. Lupi sempre in ritardo sulle seconde palle, un giro palla fine a se stesso, qualche occasione creata dalla foga e da qualche calcio piazzato, ma poco di più. 
Una sconfitta inattesa ma meritata, che ripone di nuovo i lupi ai margini della zona playoff e con tanti tanti interrogativi sul valore di questa squadra. Su un quarto posto che scappa via, ma quello che preoccupa è l'aspetto mentale di una squadra che nel primo tempo sembrava in balia di un avversario affamato, in lotta per non retrocedere e che dopo il successo sul Catanzaro si prende anche la grande gioia di espugnare per la prima volta il Partenio nella storia.
Rastelli in conferenza stampa ieri aveva detto "non vogliamo che sia un anno buttato, siamo costruendo un percorso importante". E' chiaro che alle parole bisogna dare risposta con i fatti, perché questo Avellino, magari ai playoff ci arriverà pure, magari arriverà anche quinto (il quarto obiettivamente non è alla portata se non si vincono gare del genere), ma può uscire contro tutte, e lo sta dimostrando in campionato, dove riesce pure a fare colpacci con le big, vedi Crotone o Pescara, ma che poi perde anche con chiunque.
E la Curva stavolta ha beccato amaramente anche mister Rastelli, con cori chiari, contro Rastelli e anche contro il ds De Vito. 
Un altro dato che avevamo riportato in settimana, anche per sfatare questo tabù, è che l'Avellino, quando gioca la domenica, non sa più vincere. Ultima vittoria con la Fidelis Andria a dicembre, oltre 2 mesi fa. Proviamo a sdrammatizzare così: per fortuna la prossima con la Virtus Francavilla si giocherà di sabato. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 19 febbraio 2023 alle 16:55
Autore: Marco Costanza
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