L'Avellino continua a stupire, sarà come dice qualcuno il calendario abbordabile all'inizio, ma va anche ricordato che il Picerno, prima di affrontare i Lupi, aveva 7 punti in classifica in 3 partite ed era imbattuto. Non il fanalino di coda del campionato per intenderci. Eppure i Lupi sono stati capaci di imporre ai lucani la prima sconfitta, casalinga tra l'altro, centrando la seconda vittoria in trasferta consecutiva, terza vittoria di fila in generale. In pratica dopo lo shock casalingo contro il Catania l'Avellino non si è più fermato, raggiungendo il gruppetto al secondo posto. Ma come andiamo professando già da domenica scorsa, calma e piedi per terra. Ricordiamo cosa c'è dietro la squadra che scende in campo, quali sono le problematiche della società, con quali difficoltà si è allestita una squadra all'ultimo momento, senza dimentica l'ultimo aut-aut a pagare le rate del campo arretrate, e allora viene quasi naturale non fare voli pindarici. E' quasi come se convivessero nell'Avellino due realtà ben distinte: da una parte la società con i suoi problemi e le sue difficoltà, dall'altra la squadra che in campo gode di ottima salute.

Certo, con un cammino del genere se la situazione fosse quella dello scorso mese di giugno, con una squadra vincitrice del proprio girone di D e le ambizioni di De Cesare, ci si farebbe trascinare dai facili entusiasmi a questo punto. Ma ricordiamo che l'Avellino si è iscritto appena in tempo al campionato mentre la Scandone dovrà ripartire dalla B, e non ha ancora un roster. Che Di Somma ha operato con un budget al limite e scegliendo i calciatori trovati liberi. E che ha sboccato la seconda fideiussione necessaria a completare la rosa solo in extra time. E quindi se da un lato bisogna convivere con questo velo di tristezza per una situazione che non lascia tranquilli per il futuro, dall'altro non si può non sottolineare il gran lavoro che le persone che lavorano per l'Avellino stanno svolgendo.

Di Somma ha dimostrato, vedi anche la scelta di Charpentier subito a segno, di aver svolto un lavoro magistrale, Ignoffo e Cinelli non solo stanno dimostrando di saper schierare in campo una squadra quadrata e che si muove ottimamente, ma hanno saputo anche isolare i calciatori da tutto il trambusto esterno (per quanto possibile) concentrandosi solo sul campo e lavorando con un'unità e una passione quasi commoventi.

La paura che un altro problema possa cadere sulle nostre teste mentre il campo restituisce ottimi risultati c'è sempre: l'incapacità di onorare gli stipendi, la mancata osservazione di scadenze, l'incubo della penalizzazione dietro l'angolo. E il futuro? Meglio non pensarci ora, se De Cesare non ha ancora accettato di vendere l'Avellino, data anche la situazione economica in cui si trova, vuol dire che evidentemente sa di poter andare avanti almeno in questa stagione. L'optimum, se il campo dovesse confermare un Avellino fatto di una buona pasta, sarebbe di passare la mano a un imprenditore realmente interessato a ripartire da questa base per costruire una squadra inarrestabile. Ma ora come ora, lo ripetiamo, sopravvivere e farlo tra l'altro in maniera più che dignitosa, è la realtà della quale dobbiamo accontentarci.

Passando alla partita, anche contro il Picerno l'Avellino ha confermato la sua concretezza in avanti: pur non dispondendo di un bomber d'area di rigore, il gioco di Ignoffo e Cinelli consente di portare vari elementi al tiro: Charpentier ha trovato il suo primo centro dimostrando di poter dare subito una mano in attacco; Di Paolantonio ha confermato di essere il vero valore aggiunto di questa squadra, Parisi sembra il nuovo Zappacosta. Vanno a segno un po' tutti, in tutti i reparti, ed è questo finora il segreto di questo Avellino. Se proprio bisogna analizzare una pecca, dopo due partite senza subire reti l'Avellino ne ha subite due dal Picerno, rischiando nel finale quasi di farsi raggiungere. Ci ha pensato Abibi a chiudere la porta, ma la difesa ha ballato un po' troppo stavolta.

Ora il calendario propone un altro incontro alla portata, domenica si riceve il Bisceglie, poi l'incontro infrasettimanale contro il Francavilla, prima della trasferta di Cava. A fine settembre potremo avere un quadro più chiaro della reale forza di questa squadra.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 15 settembre 2019 alle 23:45
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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