L'Avellino saluta il suo esordio al Partenio-Lombardi in questa serie B con una vittoria, e che vittoria! Gli ingredienti per una trama degna di una narrazione cinematografica ci sono tutti: il ritorno in casa, dopo la promozione, sette anni dopo; uno stadio rimesso a nuovo a tempo record; una capienza aumentata che ha fatto sì che a corredo della partita ci fosse il pubblico delle grandi occasioni a sostenere la squadra a suon di decibel; una corazzata della categoria, ancora imbattuta a contendere i tre punti e una vittoria suggellata nel finale con un gol da cineteca! Una serata così i tifosi dell'Avellino la ricorderanno a lungo, una vittoria quasi perfetta che sottolinea il percorso di crescita che questa squadra sta attraversando: sconfitta, brutta, a Frosinone alla prima; pareggio, fortunato, voluto, strappato con i denti a Modena, e ora una vittoria convincente contro una squadra che aveva i favori del pronostico. Peraltro giunta dopo una settimana movimentata, agitata dalla notizia dell'operazione cui dovrà sottoporsi Tutino, che priva l'Avellino del terzo attaccante dopo Favilli e Patierno. Una vigilia non facile ma quando si scende in campo, tutto viene lasciato alle spalle, quando arriva il momento di giocare non si pensa ad altro e il pubblico è diventato un tutt'uno con la squadra, spingendola a un'impresa meravigliosa.
Bravo anche mister Biancolino, a far fronte alle emergenze rivoluzionando la formazione, apportando con coraggio un cambio di modulo che pochi avevano pronosticato, e indovinando le scelte. Senza Cagnano a sinistra, sapendo di avere un Milani più abile in fase di spinta ed evitando di adattare nuovamente Enrici o Cancellotti, ha optato per uno schieramento a specchio con il Monza, un 3-4-1-2 con Fontanarosa, Simic ed Enrici centrali; Sounas e Palmiero supportati da Milani a sinistra e Missori a destra; Insigna a supporto di Crespi e Biasci. Coraggio che ha pagato perché la squadra ha giocato con disinvoltura, in scioltezza, senza alcun timore reverenziale nei confronti dell'avversario anzi facendosi preferire a tratti. Sarà il feeling che aumenta giorno dopo giorno, sarà il nuovo modulo, sarà stata la voglia di rivalsa dei calciatori, si è visto il miglior Avellino da inizio stagione, capace di impensierire a più riprese il Monza, compatto in fase difensiva e veloce nelle ripartenze. Una difesa compatta con i tre centrali che in fase di ripiegamento diventata a cinque, un centrocampo che restava comunque coperto con la discesa del trequartista, e l'ampiezza sugli esterni in fase di ripartenza.
Il gol di Simic è arrivato nel momento di maggior crescita biancoverde, che poi ha suggellato il vantaggio andando vicino al raddoppio prima con Missori e poi con Insigne, sulle ali dell'entusiasmo. Il gol di Russo è da cineteca, di una bellezza rara che lo incoronerà probabilmente come il gol più bello della settimana, e forse anche dell'intero campionato, vedremo. Avellino che forse ha sofferto solo nella fase iniziale del secondo tempo, dall'inattteso black out del Partenio (i nuovi led avranno forse bisogno di una nuova regolata) fino al gol di Russo. Per il resto ha combattuto colpo su colpo contro un avversario forse sorpreso da questa verve e questa vitalità biancoverde, e che probabilmente con troppa supponenza pensava di venire a strappare una vittoria facile al Partenio.
Mister Bianco ha inquadrato il problema a fine partita: "L'Avellino è abituato a fare campionati di purgatorio, ha meritato di vincere, noi dobbiamo capire che questa categoria è così e calarci in una categoria in cui bisogna lottare con le unghie e con i denti. Loro lo hanno fatto, noi no". Nulla da aggiungere. Una vittoria che restituisce ora ancor più consapevolezza a questa squadra che passo dopo passo sta cominciando a capire di che pasta è fatta, che può far fronte alle difficoltà con la grinta e la determinazione, che può dire la sua contro qualsiasi avversario. Ma ora anche piedi per terra, come ha detto Biancolino a fine gara: ad Avellino più volte si è sentita invocare la parola "equilibrio", in primis dal ds Aiello. Questa squadra non era scarsa dopo Frosinone e non è da promozione dopo Monza. Biancolino non era da cambiare dopo Frosinone e non va santificato per aver trovato il modulo giusto per affrontare i brianzoli. E non sarà tutto da buttare quando ci sarà un altro risultato negativo. Equilibrio, appunto. L'Avellino ha una buona squadra, un allenatore capace e un ds che unisce passione e competenza. I processi si faranno a fine campionato, ora solo con passione e unione si posono raggiungere risultati che, come stasera, sembrano difficili. "Unione Sportiva Avellino", come ha ricordato la Curva Sud con il suo striscione.
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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