Walter Taccone non molla. L'ex presidente dell'Avellino, attuale proprietario dell'Avellino Calcio dopo il cambio di denominazione del club di Gianandrea De Cesare, si è presentato alla stampa e ai tifosi dell'Agropoli (subendo una sonora contestazione, invitato ad uscire di scena), e fornirà un aiuto alla società cilentana dell'amico Cerruti. Ma Taccone è tornato anche sull'esclusione dalla Serie B della scorsa estate:

"Cerruti sono anni che chiedeva di dargli una mano, ma per le note vicende dell'U.S. Avellino non ho mai potuto dargliela. Io sono ancora il presidente di quella società, che ora si chiama Avellino Calcio, non è mai fallita, è regolarmente iscritta alla Figc e non ha mai avuto problemi economici. Il 5 luglio dell'anno scorso ho fatto una ricapitalizzazione di 3 milioni e 700 mila euro e dopo cinque giorni siamo stati sbattuti fuori dal campionato di Serie B per un pezzo di carta presentato neppure 24 ore dopo il termine ultimo. Ho presentato ricorso al Consiglio di Stato, ho perso 14 milioni di calciatori, il titolo di Serie B che vale 10 milioni e 4 milioni di sponsor. Andremo in giudizio civile per chiedere danni economici. Mi avevano proposto la Lega Pro e l'indennizzo di danni elevato. Ma mi sono intestardito, ho fatto ricorso al Tar e ho perso. Al Consiglio di Stato non chiederò di essere iscritto in Serie B, perché i poteri forti continuano a lavorare contro l'Avellino".

Sul futuro all'Agropoli: "Non posso dare un aiuto in prima persona all'Agropoli, non posso essere presidente di due squadre, ma ho portato qui tre soci: il dottore Siciliano, commercialista di Napoli, Francesco Bisogno che è proprietario di un'azienda di calcestruzzi e il dottor Lino Vuolo. Per le mie amicizie posso aiutare la società a costruire l'organico, poiché conosco tutti i presidenti di Serie A e Serie B. Nel momento in cui l'U.S. Avellino perderà il ricorso anche al Consiglio di Stato, allora comparirò come socio o come presidente dell'Agropoli"

La presentazione è finita con l'abbandono di Taccone, attaccato dai tifosi dell'Agropoli presenti nell'aula consiliare, per la poca chiarezza sul progetto tecnico-societario. "Qui non siamo ad Avellino, siamo ad Agropoli" gli hanno urlato. "Cercatevi un altro socio" ha risposto Taccone. Fine dell'esperienza, ancora prima di iniziare? Tempi duri per l'ex patron biancoverde. 

Sezione: Focus / Data: Lun 05 agosto 2019 alle 19:59
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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